1. Innanzitutto, prima di estrarre il proprio “oro bianco” col tiralatte è d’obbligo lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone;
2. Occorre parimenti lavare i recipienti e il tiralatte con acqua calda saponata e poi risciacquati sempre con acqua calda e lasciati asciugare per sgocciolamento; di tanto in tanto la pulizia i recipienti va fatta in lavastoviglie o immersi in acqua bollente per almeno 10 minuti;
3. Entriamo nel vivo della procedura: quando occorre fare ricorso al tiralatte, l’ideale è utilizzarlo con la stessa frequenza con cui il bambino si attaccherebbe al seno, quindi all’inizio, per facilitare e mantenere la produzione del latte e per evitare la formazioni di ingorghi mammari, tra le 7 e le 10 volte nelle 24 ore, per 15 - 20 minuti ciascuna;
4. Una volta estratto, il latte va conservato in contenitori di plastica dura o vetro, dotati di coperchio a tenuta ermetica. Gli appositi sacchetti di plastica che si trovano in commercio sono adatti per una conservazione di massimo 72 ore, dal momento che più facilmente potrebbero rompersi e aprire la strada a contaminazione;
5. Quanto latte raccogliere? Ogni contenitore dovrebbe raccogliere dai 60 ai 120 ml, a seconda dell’età e della corporatura del bebè (il pediatra vi può aiutare a capire quanto latte deve bere il vostro piccolo ad ogni poppata). Per evitare sprechi e per arrivare al quantitativo desiderato si può raccogliere insieme il latte prelevato dal seno in momenti diversi della stessa giornata, con l'unica accortezza di raffreddarlo prima di aggiungerlo al latte già raccolto in precedenza. Il latte materno appena prelevato dal seno non va mai aggiunto invece a latte congelato in quanto quest'ultimo potrebbe andare incontro ad un parziale scongelamento.
6. Una questione di… etichetta: il latte raccolto nell'arco di una giornata deve essere tenuto separato dal latte di altri giorni, ed ogni contenitore dovrà essere etichettato con la data.
7. Se il latte raccolto viene mantenuto a temperatura ambiente (max 25°C) può essere utilizzato per 6-8 ore. Se viene inserito in una borsa termica con accumulatori di freddo può essere conservato per 24 ore. Se viene refrigerato a 4°C nella parte più fredda del frigo (cioè nella parte più alta e posteriore del frigo) può essere conservato per 3 - 5 giorni. Questo termine si riduce a 48 ore nel caso il latte sia destinato a bambini pretermine.
8. Il latte può essere anche congelato ma in questo caso i tempi di conservazione sono diversi a seconda del tipo di congelatore: a -15°C (nella cella freezer presente all'interno del frigorifero) per 2 settimane; a -18°C (nel freezer compreso nel frigo ma con sportello separato) per 3 - 6 mesi; a -20°C (nel freezer a pozzetto) per 6-12 mesi.
9. Ricordate che, se volete congelarlo, il contenitore non va riempito completamente, perché il latte congelandosi aumenta di volume. Quando poi decidete di usare del latte congelato, spostatelo dal freezer al frigo la notte precedente all'uso, dove può essere mantenuto per 24 ore dopo lo scongelamento.
10. Se il latte è a temperatura ambiente può essere offerto direttamente così al piccolo, ma si può anche intiepidirlo mettendo il contenitore sotto il getto di acqua calda del rubinetto o immergendolo in un recipiente pieno di acqua calda, ma non bollente (l'acqua non deve mai toccare l'apertura del contenitore del latte).
DA NON FARE MAI: mai utilizzare il fuoco diretto o il microonde che potrebbero indurre delle alterazioni del vostro preziosissimo dono. Mai conservare, dopo la poppata, il latte che avanza che va, ahimé, buttato via. Mai ricongelare del latte scongelato. Mai scuotere il latte materno quando la parte grassa, la crema, sale in superficie: per omogeneizzarlo, basta inclinare delicatamente il contenitore.